C'è meno disordine nella natura che nell'umanità.
Il pensiero è un dinamismo dialogico ininterrotto, una navigazione tra Scilla e Cariddi verso le quali la trascina ogni egemonia di uno dei processi antagonisti.
La (ricerca della) felicità è davvero la religione dell'individuo moderno, illusoria come tutte le religioni. È una religione senza sacerdoti, che funziona industrialmente.
La sociologia è sempre sistematicamente sorpassata dai fatti sociali.
La prima difficoltà di pensare il futuro è di pensare il presente.
Alta cultura e cultura di massa si ricongiungono, l'una per il suo aristocraticismo volgare, l'altra per la sua volgarità assetata di riconoscimento sociale.
È il momento di fare casino... C-a-s-i-no? Mi dispiace lo faccio!
Il parziale disordine si trasforma in infinito ordine.
Le forti correnti trascinano con sé molto pietrame e sterpaglia, gli spiriti forti molte teste stupide e confuse.
Niente caos, niente creazione. Prova: la cucina all'ora di pranzo.
Il compito attuale dell'arte è di introdurre il caos nell'ordine.
Quando la lasciamo fare, la natura si tira fuori da sola pian piano dal disordine in cui è finita. È la nostra inquietudine, è la nostra impazienza che rovina tutto, e gli uomini muoiono tutti quanti per via dei farmaci e non per via delle malattie.
Non c'è niente di peggio del disordine quando si hanno capacità esigue.
Lo scopo della legge è di fare ordine nella confusione della vita umana, garantendole possibilità di tutelarsi, mezzi, e persino dignità.
Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione, quindi, è eccellente.
La verità si ritrova sempre nella semplicità mai nella confusione.