C'è meno disordine nella natura che nell'umanità.
La prima difficoltà di pensare il futuro è di pensare il presente.
La sociologia è sempre sistematicamente sorpassata dai fatti sociali.
Il passato è costruito a partire dal presente, il quale seleziona ciò che, ai suoi occhi, è storico, vale a dire precisamente ciò che, nel passato, si sviluppa per produrre il presente.
Se non si ha qualche separazione, non si ha neppure più né soggetto né oggetto di conoscenza; non si ha più né utilità interna di conoscere né realtà esterna da conoscere.
È nel grande ordine che vi è un piccolo disordine.
Il disordine aumenta col tempo perché noi misuriamo il tempo nella direzione in cui il disordine aumenta.
Chi biasima la somma certezza della matematica si pasce di confusione, e mai porrà silenzio alle contraddizioni delle sofistiche scienze, colle quali si impara uno eterno gridare.
Il mero tentativo di esaminare la mia confusione consumerebbe volumi.
Il primo posto dove cercare una qualsiasi cosa è l'ultimo in cui ci si aspetta di trovarla.
È ordine per la Città avere uomini valenti, per il corpo la bellezza, per l'anima la sapienza, per l'azione la virtù, per il discorso la verità. I contrari di questi sono disordine.
Le forti correnti trascinano con sé molto pietrame e sterpaglia, gli spiriti forti molte teste stupide e confuse.
Il mio epitaffio potrebbe essere quel passaggio di Sade: mi ostino a vivere perché "Anche da morto io continui a essere la causa di un disordine qualsiasi".
Se c'è una cosa che in Italia funziona è il disordine.
Ciò che ancora è a riposo è facile da contenere, ciò che ancora non si manifesta è facile da prevenire, ciò che è fragile è facile da rompere, ciò che è piccolo è facile da disperdere. Affronta le cose sul nascere, metti ordine prima che si manifesti il disordine.