La sociologia è sempre sistematicamente sorpassata dai fatti sociali.
La (ricerca della) felicità è davvero la religione dell'individuo moderno, illusoria come tutte le religioni. È una religione senza sacerdoti, che funziona industrialmente.
Il pensiero è un dinamismo dialogico ininterrotto, una navigazione tra Scilla e Cariddi verso le quali la trascina ogni egemonia di uno dei processi antagonisti.
Il passato è costruito a partire dal presente, il quale seleziona ciò che, ai suoi occhi, è storico, vale a dire precisamente ciò che, nel passato, si sviluppa per produrre il presente.
Se non si ha qualche separazione, non si ha neppure più né soggetto né oggetto di conoscenza; non si ha più né utilità interna di conoscere né realtà esterna da conoscere.
Il problema dei sociologi è che spesso si ritrovano a descrivere dei fenomeni privi di interesse, senza dirne niente di interessante. È la cosa peggiore. Essi presentano analisi statistiche su degli argomenti assolutamente inutili.
Sociologo è colui che va alla partita di calcio per guardare gli spettatori.