Ho sentito la vita politica come un dovere e il dovere dice speranza.
Chi ha fede muove le montagne; chi ha fede fa proseliti; chi ha fede vince le battaglie.
I popoli sotto dittatura anelano alla libertà; se manca tale anelito, cessa il senso della personalità, il desiderio del progresso, il valore dell'iniziativa. I popoli che tendono a progredire, si affermano nella libertà e per la libertà.
Il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione.
Il comunismo è uno di quei miraggi che non si possono realizzare e non si realizzeranno mai, neppure se attuato con la violenza e mantenuto con la forza.
La base del nostro sistema politico è il diritto della gente di fare e di cambiare la costituzione del loro governo.
Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.
Le questioni fondamentali della politica non sono la libertà, la giustizia, l'uguaglianza. Si tratta di temi importanti ma, in qualche misura, derivati. La questione fondamentale è la scelta, cioè chi sceglie cosa, per chi e in base a quali criteri.
Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte.
La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.
Quel che più spaventa nei partiti non è quello che dicono, è quello che trascurano o si rifiutano di dire.
La politica è come la medicina: il suo unico compito è la scelta dei mali. Ogni legge è infatti un male perché costituisce sempre una infrazione alla libertà ma, ripeto, la scienza politica non ha altro compito che quello della scelta dei mali.
I risultati dei cambiamenti politici sono raramente quelli che i suoi amici sperano o che i suoi nemici temono.
La conoscenza della natura umana è l'inizio e la fine dell'educazione politica.
Sì, dobbiamo dividere il nostro tempo in questo modo, tra la nostra politica e le nostre equazioni. Ma per me le nostre equazioni sono ben più importanti, dato che la politica è qualcosa che riguarda solo il presente. Un'equazione matematica dura per sempre.