L'empatia è il lievito della politica.
Nessun popolo al mondo si lascia imbrogliare con la classe degli italiani. Non siamo ingenui, tutt'altro. Siamo dei signori che, nell'esser vittime di piccoli inganni, vedono la prova della propria nobiltà.
Chi scrive chiaro, sa scrivere.
L'Inter è Ettore la Juve Achille. Ettore è fascinoso, eroico, sfortunato. Achille è forte, permaloso, raccomandato dagli dei (allora non si sapeva ancora come funzionassero questi aiuti del cielo).
Viaggiare è un atto di umiltà. Chi è convinto di sapere tutto, preferisce non muoversi da casa.
Come si fa a vestirsi di verde e impugnare uno spadone? A uno che si concia così mancano tre cose: identità, senso del ridicolo e sale in zucca.
Nulla di ciò che è moralmente sbagliato è politicamente corretto.
I tagli alle tasse non sono solo qualcosa che ogni contribuente merita, ma anche il miglior modo di contenere la spesa governativa. È il miglior tipo di riforma fiscale, se il denaro non raggiunge mai il tavolo, il Congresso non può divorarlo.
Abbiamo difeso e difendiamo l'autonomia della magistratura, perché l'idea che la magistratura inquirente e la pubblica accusa siano sottoposte al potere politico sarebbe devastante.
L'antipolitica è quella che ogni giorno chiamiamo politica.
Un politico divide l'umanità in due classi: strumenti e nemici. Il ché significa che ne conosce una sola, la seconda.
L'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite.
La politica mi pare che sia anch'essa un divertimento, talvolta terribile, comunque un divertimento.
In politica ci corre una grande distanza dalle promesse alla realtà.
Nel connubio tra finanza e politica, appare essersi definitivamente consumato il divorzio tra democrazia e popolo.