L'empatia è il lievito della politica.— Beppe Severgnini
L'empatia è il lievito della politica.
Di solito il motivo per cui chi scrive non dice qualcosa è questo: non sa cosa dire.
Viaggiare vuol dire allungarsi la vita, riempiendo il passato di ricordi e il futuro di progetti.
La precisione diventerà lo spartiacque tra chi prova e chi tenta; tra chi costruisce e chi accumula. In ultima analisi, tra chi riesce e chi fallisce.
È un tratto italiano il desiderio di rendersi utili, unito all'illusione di sapere, ci spinge a iniziative temerarie, dove l'altruismo viaggia in coppia con l'esibizionismo.
Sognare è una droga leggera. A differenza di tutte le altre, non fa male.
Tre qualità possono dirsi sommamente decisive per l'uomo politico: passione, senso di responsabilità, lungimiranza.
Molte delle discussioni alle quali partecipo mancano in qualche modo di impressionare, sapendo il fatto che né io né il mio avversario sappiamo di cosa stiamo parlando.
Il fiume della politica scorre nell'alveo dell'etica.
Il Primo Ministro spagnolo mi ha telefonato e mi ha detto: "Ho il sostegno di soltanto il 4 per cento della popolazione". Gli ho detto, "Accidenti, è ancora meno di quelli che pensano che Elvis Presley sia ancora vivo".
La storia insegna che non esiste politica sociale senza un movimento che sia capace di imporla.
Il tratto unico della democrazia moderna nella Storia Universale. La capacità infinita di produrre dei figli e degli uomini che detestano il regime sociale e politico in cui sono nati, odiano l'aria che respirano, mentre vivono di essa e non ne hanno conosciuto un'altra.
I partiti sono un male inerente ai governi liberi, ma non hanno in tutti i tempi lo stesso carattere e gli stessi istinti.
Io amo il cane. Non fa nulla per motivi politici.
La politica oggi è un segnale debole, e non può avere un ascoltatore forte. Verrebbe disintegrata.
La politica crea strani compagni di letto.