La politica è selezione degli obiettivi.
Divenute entità disincarnate, le persone hanno sempre più bisogno di una tutela del loro «corpo elettronico».
Il passato non può essere trasformato in una condanna che esclude ogni riscatto.
Gli effetti politici delle iniziative in rete sono ancora fortemente dipendenti dal modo in cui esse si concretizzano nel mondo reale.
Una delle virtù della democrazia, ineliminabile, consiste nel fatto che ciascuno deve essere esposto alla maggior quantità possibile di opinioni diverse.
Un ambasciatore è un uomo onesto mandato all'estero a dire bugie per il bene del suo paese.
Antipolitica è usare come ufficio di collocamento per amici, parenti e amanti il Parlamento, i giornali, le autorità indipendenti, le Asl, gli ospedali, le aziende pubbliche, le società miste, le banche, gli istituti culturali, la Rai, il cinema e perfino la fiction.
La politica pratica consiste nell'ignorare i fatti.
La politica deve essere paziente, e condotta sempre secondo lo spirito dei tempi e le circostanze attuali.
Governare è far credere.
Questo paese è arrivato, quando il Congresso è in sessione, a sentirsi nello stesso modo di quando un bambino prende in mano un martello.
La politica è come la medicina: il suo unico compito è la scelta dei mali. Ogni legge è infatti un male perché costituisce sempre una infrazione alla libertà ma, ripeto, la scienza politica non ha altro compito che quello della scelta dei mali.
Politica è governare, non comandare. Politica è amare e far amare le regole, e perfino le tasse, perché aiutano tutti a vivere meglio.
Bisogna liberarsi dalla prigione degli affari e della politica.
L'ingrediente essenziale della politica è il tempismo.