Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della partenza, la gioia del ritorno.
A trent'anni ha sposato una donna bella e un po' sciocca. A cinquanta vorrebbe tornare indietro e sceglierne una intelligente e bruttina. All'ipotesi di una moglie bella e intelligente non ha mai pensato.
La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
Quando hai asciugato le lacrime sei più inquieto di prima.
La tolleranza perde l'aureola se premia la mediocrità.
"Sarò tuo amico se..." "Lascia stare. Io sono amico nonostante".
Non c'è ritorno, pensavo, questo viaggio manca di simmetria, è solo andata.
Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche parte devi correre almeno il doppio.
Oltre le strade sfavillanti c'era il buio, e oltre il buio il West. Dovevo andare.
Il mondo esiste ancora nella sua diversità. Ma questo ha poco a che vedere con il caleidoscopio illusorio del turismo. Forse uno dei nostri compiti più urgenti consiste nell'imparare di nuovo a viaggiare, eventualmente nelle nostre vicinanze, per imparare di nuovo a vedere.
In tibetano la definizione di "essere umano" è a-Go ba, "Viandante", "Chi fa migrazioni".
Incontrami per la città, mentre vago per la città, in cerca di qualcosa che non so, incontrami e sorridimi, poi va per la tua strada.
Non viaggiava, tracciava semplicemente una circonferenza sul globo terrestre. Era un corpo grave, che percorreva un'orbita e seguiva le leggi della meccanica razionale.
Io resto qui e certo ci resterò. È così dolce restare. Forse che la natura va all'estero?
Non viaggio mai in aereo. Il viaggio verso l'aeroporto mi fa venire il mal d'auto.
Nessuno comprende quanto sia stupendo viaggiare finché ritorna a casa ed appoggia la testa sul suo solito, vecchio e familiare cuscino.