La tolleranza perde l'aureola se premia la mediocrità.
È così ipocrita che arriva persino ad ammettere la sua ipocrisia.
Gli amici sono essenziali per una bella litigata. Altrimenti con chi la fai?
La politica vola basso se i colpi d'ala sono gli errori della parte avversa.
Simula le buone azioni. Avrà un paradiso posticcio?
I giornali si dividono essenzialmente in due gruppi: quelli di partito e quelli di parte.
La tolleranza generale riguardo al chiasso inutile, ad esempio riguardo allo sbattere le porte, abitudine oltre modo maleducata e volgare, addirittura un sintomo dell'ottusità generale e della povertà di idee.
È illusoria l'idea che con la vecchiaia subentri una maggiore tolleranza. Non si è diventati più magnanimi, soltanto sensibili ad altro.
Che cos'è la tolleranza? È la prerogativa dell'umanità. Siamo tutti impastati di debolezze e di errori; perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze: questa è la prima legge di natura.
La tolleranza senza il dialogo è un eufemismo per l'indifferenza.
Dovremmo rivendicare, nel nome della tolleranza, il diritto a non tollerare gli intolleranti.
La forza e la tolleranza sono compagne.
Non vi è nulla di più difficile da tollerare che se stessi.
Il giornalismo è un mestiere che amo, quindi anche i sacrifici mi sembrano tollerabili.
Il male è tanto più tollerabile quanto più lo si conosce.
Bisogna tollerare le nostre imperfezioni, non già amarle o accarezzarle.