Noi crediamo di condurre il destino, ma è sempre lui a condurre noi.— Denis Diderot
Noi crediamo di condurre il destino, ma è sempre lui a condurre noi.
Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell'arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle.
La religione di Gesù Cristo, annunciata da ignoranti, ha fatto i primi cristiani. La stessa religione, predicata da dotti, oggi fa soltanto degli increduli.
Far voto d'obbedienza vuol dire rinunciare alla prerogativa inalienabile dell'uomo, la libertà.
Le donne troppo virtuose hanno in sé qualcosa che non è mai casto.
Neppure gli dèi combattono contro il destino.
La sfida non attende. La vita non guarda indietro. Una settimana è un periodo più che sufficiente per decidere se vogliamo accettare il nostro destino.
L'amara scoperta che Dio non esiste ha ucciso la parola destino. Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia.
Non sono avventuriero per scelta, ma per destino.
I destini dell'uomo sono come fiumi, alcuni scorrono veloci, senza incertezza, lungo facili percorsi. Altri passano attraverso mille difficoltà ma arrivano ugualmente al mare. La meta finale è per tutti la stessa.
Il destino non è una catena ma un volo.
Quello che la gente chiama comunemente destino, è costituito per lo più dalle sue stupide gesta.
Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo.
Si direbbe, in realtà, all'epilogo di certi destini, che noi stessi, per una nostra legge organica, fin dall'inizio, insieme con la vita, abbiamo scelto anche il modo della nostra morte.
Il destino è stato più forte di me.