Neppure gli dèi combattono contro il destino.
Insaziabile è il desiderio di guadagnare.
Il perdono è superiore alla vendetta.
Ubbidisci alla legge, tu che la legge hai promulgato.
Sopporta di essere danneggiato un poco dal tuo vicino.
Non dire le tue intenzioni; perché se non ti riescono tu non sia deriso.
L'amara scoperta che Dio non esiste ha ucciso la parola destino. Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia.
Ciò che la gente chiama destino è, per lo più, soltanto l'insieme delle sciocchezze che essa commette.
Se c'è qualcosa di ancor più raccapricciante del destino, è l'uomo che lo sopporta senza alzare un dito.
Destino. L'autorità di un tiranno per un crimine e la scusa di uno sciocco per un fallimento.
Non sai che quello che ti tocca una volta si ripete? Che come si è reagito una volta, si reagisce sempre? Non è mica per caso che ti metti nei guai. Poi ci ricaschi. Si chiama il destino.
La forza che si oppone al destino è in realtà una debolezza. La dedizione e l'accettazione sono molto più forti.
Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi.
Ogni situazione, buona o cattiva, può arricchire l'uomo di nuove prospettive. Se abbandoniamo al loro destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare, allora non siamo una generazione vitale.
In qualsiasi momento della vita si può prendere in mano le redini e cambiare il proprio destino.
Tutti muoiono nel giorno stabilito dal destino. Non perdi nulla del tempo che ti è stato assegnato; quello che lasci non ti appartiene.