Dite: "Com'è triste Venezia"? Si vede che non avete mai visto Monfalcone.
Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa. Mio padre, prima dell'arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso.
È risaputo che chi usa la fantasia per trasgredire la legge ne preserva sempre una certa quantità per il piacere proprio e degli amici più intimi.
Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.
La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.
Una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.
Venezia, metà donna, metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell'Adriatico.
Una visita al mastodontico spaccio della Levi's produce l'equivalente commerciale della "sindrome di Stendhal", il malessere che le meraviglie turistiche di Firenze e Venezia provocano nel turista impreparato.
A Venezia per i vostri bisogni servitevi delle toilette pubbliche. Ce ne sono ben due: una a Mestre e una sull'autostrada per Padova, dove, tra l'altro, potrete ammirare il fenomeno dell'acqua alta in pieno autogrill.
La pittura Veneziana è essenzialmente colore.
La gondola nera, slanciata, e il modo in cui si muove, lieve, senza rumore alcuno, ha qualcosa di strano, una bellezza da sogno, ed è parte integrante della città dell'ozio, dell'amore e della musica.
Venezia, la figlia primogenita della libertà.
Venezia soffre soprattutto delle conseguenze di una cultura che tende ad estrapolarla, a farne qualcosa che non appartiene più alla vita, ma soltanto ai sogni dei poeti.
Venezia ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l'Arte, infondendomi l'ardente desiderio di approfondire sempre di più lo studio della pittura.
Lontana dal mondo e dal tempo, staccata. Immobile e imperitura, Venezia bisogna rispettarla fin dove è possibile. Noli me tangere dice.