Un analfabeta morto un'ora fa sa più cose sull'universo di tutti gli scienziati messi insieme.
La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.
Vista positivamente, la morte è una delle poche cose che si possono fare facilmente restando distesi.
Tutti i momenti possiamo morire ma, in ogni caso, non prima di domani.
Io devo vivere in compagnia della morte. La destesto, naturalmente, ma non la temo. Se la temessi non varrei nulla come medico. Dovrei temerla?
Finché c'è morte c'è speranza.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
Dicono che la morte è un mistero, ma il fatto di essere esistito è un mistero maggiore, apparentemente è banale, e invece è così misterioso.
Non è vero che la morte ci giunge come un'esperienza in cui siamo tutti novellini, come dice Montaigne. Tutti prima di nascere eravamo morti.