La realtà non è idillica e non risparmia problemi né ostacoli a nessuno.
Se c'è una funzione essenziale della creazione artistica, è quella di non indorare mai la pillola, di non agghindare la favola di strepito e furore raccontata da un idiota, come Shakespeare definisce la vita.
La dimensione più autentica dei valori è quella che li vede non declamati o sbandierati, bensì calati nell'esistenza quotidiana, vissuti a fondo e tradotti nel modo di essere e di operare.
L'amore è un'eco dell'infinito e una sfida al tempo.
Il mistero è anzitutto l'al di qua, la giornata terrestre con le attese, i ricordi, gli amori, le piccole pene e le piccole gioie, intrise di fragile argilla e di eternità.
Ciò che conta non è la tavolata di baldoria ma la qualità del vino di ogni giorno. Non conta l'anniversario del matrimonio bensì gli altri 364 giorni dell'esistenza condivisa e che lo stesso vale per il volgere di secoli e millenni e per gli anni santi dei 24 che li seguono o li precedono.
Né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
In realtà, quei tormenti che si attribuiscono al più oscuro inferno, sono tutti qui nella vita.
Se usi la mente per studiare la realtà, non comprenderai né la mente né la realtà. Se studi la realtà senza usare la mente, comprenderai entrambe.
La realtà toglie molto all'immaginazione.
La fantasia si può paragonare al sogno di Adamo: Adamo si destò, e scoprì che era verità.
Non ridurre la realtà a una cosa statica, per poi inventare metodi che ti consentano di arrivare a essa.
Anche se le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non possiedono una veridicità assoluta, e se l'avessero, allora non si riferirebbero alla realtà.
La realtà non si forma che nella memoria.
La realtà disegna a volte mostri ben peggiori e quando succede non si può strappare il disegno perché tutto finisca.