La giustizia suppone già molto amore.
La Chiesa è ancora la sola istituzione in cui si sono rifugiati l'eroismo e la devozione.
Se le grandi cose scuotono i cuori, al tempo stesso esse si elevano; e se è giunto il momento dei grandi tradimenti è giunto anche quello in cui la devozione diventa più facile, considerato che si tenga meno agli interessi di cui si è vista la fragilità.
Il governo disponeva di una forza immensa di baionette ed interessi: è caduto tuttavia con un soffio e nessuno sa spiegarselo.
Riconosco che ho avuto torto di pensare ciò che ho pensato e di scrivere ciò che ho scritto. Ma ascoltate, amico mio, l'amicizia è anche una vergine timida e gelosa.
Mi sembra che dovunque vige la proprietà privata, dove misura di tutte le cose è la pecunia, sia alquanto difficile che mai si riesca ad attuare un regime politico basato sulla giustizia o sulla prosperità.
Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale.
L'uomo potrà sfuggire alla giustizia umana ma non a quella divina.
La spada della giustizia non ha fodero.
Sicuramente non c'è nulla di più utile che comprendere che noi siamo nati per la giustizia e che il diritto non è stato costituito dalla convenzione, bensì dalla natura.
La giustizia è fatta di distacco, comprensione, giudizio, non di ritorsione e regolamento di conti.
La giustizia condanna qualche scellerato per far credere agli altri di essere delle persone oneste.
Non vi è riparo allo sterminio per l'uomo che, imbaldanzito dalle ricchezze, ha diroccato il grande altare della Giustizia.
Certo non è cosa ragionevole l'opporre la compassione alla giustizia, la quale deve punire anche quando è costretta a compiangere, e non sarebbe giustizia se volesse condonar le pene dei colpevoli al dolore degli innocenti.
Come, adunque, esistono le morali, ma non la morale, così esistono le giustizie, ma non la giustizia. E ciò vuol dire che, come la morale, così la giustizia non c'è.