La casa non è dove viviamo, ma ovunque siamo capiti.
Sono un uomo con dei limiti: sono sempre fisicamente, emotivamente, moralmente e artisticamente sull'orlo del precipizio. E tuttavia riesco a mantenere il mio equilibrio e il controllo delle mie facoltà mentali.
Non ho mai potuto capire perché la gente mediocre dovrebbe smettere di essere mediocre solo perché sa scrivere.
La mia casa è talmente piccola che appena entrati si è già usciti.
Il telelavoro non è una chimera, basterebbe cablare meglio i paesi e le città evitando così che la gente si sposti. Molti potrebbero stare di più in famiglia, coi figli, giocare con loro.
Chi entra in casa nostra ammiri noi piuttosto che le nostre suppellettili.
Molti, pensando di aver messo su casa, scoprono di non aver fatto che aprire una taverna per i propri amici.
Casa mia è sempre piena di gente, ma mi rilassa.
Che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile.
È mai possibile che in questa casa immensa, con cento stanze e cinquanta bagni, sia un problema fare una cazzo di pipì?
Amate il pane, cuore della casa, profumo della mensa, gioia del focolare. Rispettate il pane, sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio.
"Casa, dolce casa" deve essere sicuramente stato scritto da uno scapolo.
Chi dà il maneggio di casa alle donne, ha sempre il filiere all'uscio.