Tristezza, stanchezza che penetra nell'anima.
Talvolta ascolto le voci senza lasciarmi distrarre dalle parole che contengono. In quei momenti sono le anime che sento. Ciascuna ha la vibrazione che le è propria. Certe emettono solo note stonate: bisognerebbe che un Dio ne tendesse nuovamente le corde, come un cieco che accorda un pianoforte.
La cosa più bella nella vita è fare qualcosa per qualcuno senza che se ne accorga.
Un grammo di realtà pura basta a chi sa vedere.
Vedere, sentire, amare. La vita è un dono di cui sciolgo i nastri ogni mattina al risveglio.
Devo essere felice o morire, perché la mia condizione terrena è piena di una tristezza insostenibile e io do la colpa a Dio anziché a me stesso.
La tristezza è la malinconia che ha perso la speranza.
Trovai l'ultimo bicchiere di vino mescolato a cenere di sigaro e tristezza.
La tristezza è causata dal ricordo della felicità.
Quando vide la mia tristezza lei voleva andare, ma era già scritto che quella notte avrei perso il suo amore.
Triste l'uomo in cui più nulla rimanga del fanciullo.
Per me la tristezza non esiste. È solo una pausa per riprender fiato tra una battuta e l'altra. Serve a riordinare le idee, come un sorso di whisky per l'alcolista o la rosa dal gambo lungo per una signora ancien régime.
Tristezza e malinconia sono brutte compagne che arrugginiscono l'anima.
La tristezza è che quando finisce un'epoca ne comincia subito un'altra.
Bisogna ridere della propria tristezza come ridono gli dèi.