Chi vuol riposare, lavori.
L'amore o a dir meglio l'abitudine all'isolamento noi l'acquistiamo e si accentua in noi invecchiando.
L'originalità in arte ha più spesso radice in difetti che non in virtù.
Troppo facilmente si dà del birbante, a cui la sorte è contraria, come del galantuomo a cui la sorte sorrise.
Chi l'arco non tende del proprio intelletto ad un unico scopo, nulla colpisce.
Di molte cose pare che non si possa far senza: poi quando si perdono o loro si rinuncia, ci accorgiamo che si può far senza benissimo anche di esse. E così dovrebbe essere anche per la vita che sembra, a chi la possiede, indispensabile.
Gli uomini di fatica, di affari, di pensieri, nello stato di riposo, su una spiaggia, per esempio, sembrano di quelle belve in cattività dei giardini zoologici.
L'uomo è così fatto che può trovare riposo a un tipo di lavoro soltanto dedicandosi a un altro.
Una meraviglia degna di re e imperatori: riposare senza essere stanco.
A volte, la cosa più urgente e importante che si possa fare, è concedersi un completo riposo.
C'è un tempo per fare e un tempo per riposare. Che colpa ho se perdo sempre il primo tempo?
Se il riposo non è un po' ancora lavoro, è subito noia.
Lasciatemi al mio riposo' è il motto dei dormienti e dei morti.
Il riposo è il condimento che rende dolce il lavoro.