Non avete idea di quanta poesia ci sia in una tavola dei logaritmi.
Divento sempre più convinto che la necessità della nostra geometria non possa essere dimostrata: perlomeno né dall'intelletto umano né per esso... La geometria non deve essere messa nella stessa classe dell'aritmetica, che è aprioristica, ma in quella della meccanica.
Manca di mentalità matematica tanto chi non sa riconoscere rapidamente ciò che è evidente, quanto chi si attarda nei calcoli con una precisione superiore alla necessità.
Chi enuncia delle conseguenze che non sono contenute nelle premesse, potrà fare della poesia, ma non della matematica.
A vent'anni si tenta la poesia, a cinquanta si pensa che bisognava insistere.
La poesia, che non è un'arte di arrangiare fiori, ma urgenza di afferrarsi a un bordo nella tempesta.
Per i moderni la poesia è qualcosa che non si può spiegare, è una suggestione.
I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo.
Poesia, altro vizio solitario.
I poeti sono dannati ma non son ciechi, vedono gli occhi degli angeli.
Un poesia è, o dovrebbe essere, un tratto impermeabile del fiume che sta scorrendo in tutte le direzioni, e tutte le immagini in conflitto entro di esso dovrebbero essere riconciliate per quel breve fermarsi del tempo.
Se Galileo avesse scritto in versi che il mondo si muoveva, forse l'inquisizione lo avrebbe lasciato stare.
Poesia potrebbe anche definirsi: la fiducia di parlare a se stessi.