Ostentare la modestia è una cosa da superbi.
Mi contraddico facilmente, ma lo faccio così spesso che questo fa di me una persona coerente.
La vita è riprovevole poichè fa la gioia del colpevole ed io che la volevo incantevole, come pioggia cado dalle nuvole.
Della poesia me ne fotto, io stesso sono nato per un condom che si è rotto.
La parola spesso è più importante di chi la pronuncia.
Mi piace il cinema e parecchio, per questo mi chiamano vecchio.
Grazia, spirito, coraggio, modestia, nobiltà di sangue, buon senso, tutte bellissime cose; ma che giovano questi doni della Provvidenza, se non si trova un compare o una comare, oppure, come si dice oggi, un buon diavolo che ci porti?
Niente rende modesti, neppure la vista di un cadavere.
La modestia è una forma raffinata di vanità. È una menzogna.
La modestia è, per definizione, l'unico sentimento che cessa di esistere nel momento in cui si comincia a evocarlo.
Io ignoro la modestia. È troppo modesta per essere presa in considerazione.
La modestia è la forma più insulsa dell'orgoglio.
La modestia è l'esca più efficace per procacciarsi una lode.
Tutto va a rotoli, siamo in mano a un branco di idioti i quali non hanno nemmeno il freno della modestia.
Ma ho anche un'altra qualità: sono privo di modestia.
La modestia non può essere una virtù, perché assomiglia più ad una sofferenza che ad una qualità.