A chi non piace piacere?
Molti scrittori scrivono libri che loro stessi non leggerebbero mai.
Scrivere è riuscire a dire le cose gravi con frivolezza e quelle leggere con gravità; ci vuole però, il senso dell'ironia e anche quello dell'autoironia.
Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. È l'unico a infliggere dolore per il piacere di farlo.
I piaceri nati da contatti esterni, in verità, generano la sofferenza, perché, o figlio di Kunti, hanno un inizio e una fine. L'uomo avveduto non prende in essi la propria gioia.
Senza piacere non vi è vita; la lotta per il piacere è la lotta per la vita.
L'uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l'uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere. E così il lupo della steppa si rovinò con l'indipendenza.
I soli veri piaceri sono quelli inaspettati.
Spesso possiamo sopportare mezzo chilo di dolore molto più facilmente di quanto siamo in grado di tollerare la perdita di un grammo di piacere a cui eravamo abituati.
Signore dammi la castità e la continenza, ma non subito.
Non c'è altro Dio che il piacere: è solo ai suoi altari che dobbiamo sacrificare.
C'è una certa somiglianza, più o meno grande, tra i piaceri che tutte le nostre evacuazioni ci procurano. Credo che il piacere derivi sempre dal sollievo sollievo, cioè, dallo sforzo notevole, anche se per lo più inconscio, di trattenere quello che è gradevole eliminare.
Un tempo illimitato contiene la stessa quantità di piacere che uno limitato, quando i confini dei piaceri si valutino con retto calcolo.