Non c'é moralista più severo del piacere.— Albert Einstein
Non c'é moralista più severo del piacere.
Se i fatti e la teoria non concordano, cambia i fatti.
Uno scienziato è una mammola quando ha sbagliato lui e un leone ruggente quando scopre l'errore di un altro.
Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente.
La scienza non può stabilire dei fini e tanto meno inculcarli negli esseri umani; la scienza, al più, può fornire i mezzi con i quali raggiungere certi fini. Ma i fini stessi sono concepiti da persone con alti ideali etici.
È stata l'esperienza del mistero - anche se misto a paura - che ha generato la religione.
C'è una certa somiglianza, più o meno grande, tra i piaceri che tutte le nostre evacuazioni ci procurano. Credo che il piacere derivi sempre dal sollievo sollievo, cioè, dallo sforzo notevole, anche se per lo più inconscio, di trattenere quello che è gradevole eliminare.
Non esiste una cosa come il puro piacere; un po' di ansia si accompagna sempre ad esso.
L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere.
Felici quelli che senza nuocere a nessuno sanno procacciarsi il piacere, e insensati gli altri che si immaginano che l'Essere Supremo possa rallegrarsi dei dolori e delle pene e delle astinenze ch'essi gli offrono in sacrificio.
Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni.
Si è felici soltanto quando i piaceri e le passioni sono soddisfatti; le passioni, però, non sempre procurano la felicità e, allora, dobbiamo contentarci dei piaceri.
Che strana cosa sono il piacere e il dolore; sembra che ognuno di loro segua sempre il suo contrario e che tutti e due non vogliano mai trovarsi nella stessa persona.
Indulgere al piacere è l'inizio di tutti i mali.
Tutto il segreto del non-essere-desiderio dell'uomo, sta in questa espressione: rinuncia al godimento, che gli psicanalisti prendono in un senso che viene a negarla: per essi non si rinuncia al godimento che per godere meglio.
Di tutti i piaceri i puritani non ci concedono che quello di grattarci.