Rinunciare alla lotta significa rinunciare alla vita.
La democrazia è un regime senza re infestato da molti re che sono spesso più esclusivi, tirannici, e distruttivi di uno, se è un tiranno.
È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. E il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori.
Pochi sono coloro eroi o santi che sacrificano il proprio io sull'altare dello Stato. Tutti gli altri sono in stato di rivolta potenziale contro lo Stato.
Fermarsi significa retrocedere.
La nostra lotta sarà in ogni luogo e nel nostro cuore queste bandiere che furono presenti alla vostra morte che si bagnarono del vostro angue si moltiplicheranno come le foglie dell'infinita primavera.
Devi cercare dentro di te,e trovare quella forza interiore,tirarla fuori e trovare il motivo per cui valga la pena lottare,e non essere un codardo.
Ogni concezione del mondo, quand'anche fosse mille volte giusta ed utile all'umanità, non avrà importanza per la conformazione pratica della vita d'un popolo fin quando i suoi princìpi non saranno diventati il vessillo d'un movimento popolare di lotta.
La lotta è l'origine di tutte le cose perché la vita è tutta piena di contrasti.
Chi in una lotta non ha nessuna speranza di vincere o è manifestamente inferiore, vuole tanto più che la sua maniera di lottare venga ammirata.
Anche senza speranza, la lotta è ancora una speranza.
Nella lotta tra te e il mondo vedi di assecondare il mondo.
La lotta fine a se stessa basta a riempire il cuore dell'uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice.
Non v'è più bellezza, se non nella lotta.