Non c'è speranza senza paura né paura senza speranza.
Il desiderio è l'essenza dell'uomo.
La perfezione e l'imperfezione sono in realtà soltanto modi del pensare, cioè nozioni che siamo soliti inventare per il fatto che confrontiamo gli uni agli altri individui della stessa specie o genere.
Sia la Natura che l'uomo tendono al costante perfezionamento.
Il mondo è un effetto necessario della natura divina, e non è stato fatto per caso.
C'è una cosa più triste che perdere la vita, è la ragione di vivere, più triste che perdere i propri beni, è perdere la speranza.
Come si può continuare a vivere con le mani vuote quando prima stringevano l'intera speranza del mondo?
Finché c'è morte c'è speranza.
Oggi, la gente fatica a trovare ciò che è reale. Tutto è diventato così sintetico che un sacco di gente, tutto ciò che vuole è di aggrapparsi alla speranza.
È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo.
Chi vive sperando muore digiuno.
La speranza è la disposizione infernale per eccellenza, contrariamente a ciò che si è potuto credere fino ad oggi.
La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi.
La speranza è il pane dei poveri.
Da un secolo senza speranze nasce un secolo senza paura.