Il desiderio è l'essenza dell'uomo.
Non presumo di aver trovato la filosofia migliore, ma so di intendere quella che è vera.
La volontà e l'intelletto sono la stessa e unica cosa.
Ho assiduamente cercato di imparare a non ridere delle azioni degli uomini, a non piangerne, a non odiarle, ma a comprenderle.
La teologia non è ancella della ragione, né la ragione della filosofia.
Se qualcuno si accorgesse che potrebbe vivere più a suo agio infisso in croce che a tavola, sarebbe il più stolto degli uomini se non si facesse crocifiggere.
È il desiderio che spinge la maggior parte degli uomini a raccontare cose, non come esse sono in realtà, ma come si vorrebbe che fossero, nella speranza che sia molto più facile farsi conoscere attraverso storie di spettri che non raccontano fatti reali.
È il desiderio che crea ciò che è desiderabile, è il progetto che pone il fine.
I desideri non cambiano le cose.
Fra i desideri naturali che, se non vengono soddisfatti, non danno luogo a vera sofferenza, ve ne sono di quelli in cui sussiste una forte tensione; e questi hanno origine da vana opinione: e ci è difficile dissiparli non per la loro propria natura, ma per le stolte credenze degli uomini.
I desideri stavano strappandomi l'anima. Potevo viverli, ma non ci sono riuscito. Allora li ho incantati.
Per chi ha un desiderio impellente anche l'essere solleciti sembra ritardo.
Soddisfare i bisogni eliminando i desideri è analogo a quello di amputarsi i piedi quando si ha bisogno di scarpe.
Il desiderio svanisce se possedete. Non dovete possedere nulla.
Non si desidera ciò che è facile ottenere.
Nulla bramiamo tanto quanto ciò che non ci è consentito.