Il miracolo è un vero e proprio assurdo.
Le cose che per accidente sono causa di speranza o di paura si chiamano buoni o cattivi presagi.
È certamente stolto pretendere da altri ciò che nessuno può ottenere da se stesso, di essere attento, appunto, più agli altri che a sé, di non essere avaro, né invidioso, né ambizioso ecc., soprattutto per chi sia ogni giorno esposto alle fortissime spinte di tutte le passioni.
Chi se non un disperato o un folle, sarebbe disposto a separarsi alla leggera dalla ragione e a spregiare le arti e le scienze negando a quella la possibilità di raggiungere la certezza?
Per quanto attiene al Bene e al Male, neanch'essi indicano alcunché di positivo nelle cose, in sé considerate, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni che formiamo mediante il confronto delle cose tra loro.
Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese.
Dio è la condizione trascendentale dell'assurdità dell'universo.
L'assurdo nasce dal confronto fra la domanda dell'uomo e l'irragionevole silenzio del mondo.
Ci sono cose che si possono esprimere solo in una ganga di sciocchezze, con delle assurdità, delle contraddizioni. Sventura vuole che siano le più preziose.
Nel mondo assurdo, il valore di una nozione o di una vita viene misurato in base alla sua infecondità.
Un'assurdità plausibile è sempre migliore di una possibilità che non convince.
Gli esseri umani sono personaggi gloriosi e assurdi.
Il privilegio dell'assurdità, a cui nessuna creatura vivente è soggetta, tranne l'uomo.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
Tutto è assurdo e splendido simultaneamente. Delle lacrime in un sorriso: è l'aspetto più bello dell'umanità.
L'intelligenza si inventa coerenze per dormire sonni tranquilli. Fin quando non irrompe l'assurdo.