La critica non è che un frutto dell'invidia.
La pigrizia prende spesso in prestito il nome di riposo.
La pigrizia è il trono del peccato.
Chi apprezza il denaro più del proprio onore è indegno dell'uno e dell'altro.
È molto meno raro trovare uomini senza virtù che uomini senza difetti.
I novantanove centesimi della critica che si fa tra gli uomini non nasce già dall'amore del vero, ma da presunzione, arroganza, acrimonia, litigiosità, astio gelosia.
Il critico è colui che sa trasformare in una nuova foggia o in un materiale nuovo le impressioni da lui riportate intorno alle cose belle.
Ogni critico è propriamente una donna nell'età critica, astioso e refoulé.
Un critico può recensire soltanto il libro che ha letto, non quello che lo scrittore ha scritto.
Un'epoca che non possiede critica è anche un'epoca in cui l'arte è immobile, ieratica, e confinata alla riproduzione di tipi formali, o un'epoca che non possiede arte del tutto.
Il critico è simile all'attore; entrambi non riproducono semplicemente il mondo poetico, ma lo integrano.
Trovo che il dolore di una piccola critica, anche se infondata, è più acuto del piacere di molte lodi.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
Ormai stanno scomparendo i lettori, nel senso ingenuo della parola, giacché tutti sono critici potenziali.
I critici giudicano le opere e non sanno di essere giudicati.