Il miglior antidoto al dolore è il lavoro.
A che serve questo circolo vizioso di dolore, di violenza, di paura? Deve avere uno scopo, altrimenti il nostro universo è governato dal caso, il che è impensabile. Ma quale? Questo è l'immenso, sempiterno interrogativo al quale la mente umana è ancora lontanissima dal poter dare una risposta.
Non si finisce mai d'imparare. Il campo della nostra esperienza è tutta una serie di lezioni, di cui l'ultima è la più importante.
Il cuore e la mente di una donna sono misteri impenetrabili per l'uomo. Capaci di giustificare o perdonare un delitto e poi, magari, inalberarsi per cosette da poco.
Il tocco supremo dell'artista - sapere quando fermarsi.
Chi si dedica a letture occasionali, raramente possiede una cultura molto rigorosa.
Soltanto il lavoro, non variando mai nel suo valore, è quindi la sola, ultima e reale misura con la quale il valore di tutte le merci può in ogni tempo e luogo essere stimato e confrontato.
Naturalmente il lavoro non può dare felicità se non ha successo. Ma se lo ha, riempie le giornate e dà un'immensa gioia.
Il lavoro non è per gli uomini, è per i ciucciarielli. Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più.
L'integrità di una persona non si evince dal suo lavoro, ma dalla sua condotta di vita.
Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.
Bisogna che il governo si adoperi per trovare sorgenti di lavoro, per fare in modo che tutti gli italiani abbiano una occupazione. Questo è quello che deve fare il governo, questo è quello che deve fare il parlamento.
Il lavoro d'equipe è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro.
Il lavoro é la cosa più alta, più nobile, più religiosa della vita.
La paura della noia è la sola scusa del lavoro.