Il saggio cerca di raggiungere l'assenza di dolore, non il piacere.
Comune alla democrazia, all'oligarchia, (alla monarchia) e ad ogni costituzione è la necessità di badare a che nessuno si innalzi in potenza tanto da superare la giusta misura.
Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.
Amare significa volere per una persona le cose che si ritengono buone a motivo di lei e non per sé stessi, ed essere pronti a compiere queste cose secondo le proprie possibilità.
Chi legge sa molto; chi osserva sa molto di più.
È difficile, talvolta, discernere che cosa e a quale costo si deve scegliere e che cosa e per qual vantaggio si deve sopportare, ma ancor più difficile è perseverare nelle decisioni prese.
Il più alto grado di saggezza umana è il conoscere la propria tendenza a piegarsi alle circostanze e di creare una calma interiore nonostante le tempeste esteriori.
La saggezza altro non è che il buon senso, ovvero l'esatta conoscenza delle cose della vita, laddove l'idealismo rappresenta l'irresistibile voglia di credere in un futuro migliore.
Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande.
Le afflizioni ci giungono non per renderci tristi ma sobri; non per renderci dispiaciuti ma saggi.
La saggezza consiste nel sapere quando si può evitare la perfezione.
Finire il momento, trovare la fine del viaggio in ogni passo del cammino, vivere il più gran numero di ore piacevoli, è saggezza.
Non dando ascolto a me, ma alla ragione, è saggio ammettere che tutto è uno.
La saggezza non consiste nel cercare di strappare il bene dal male, ma nell'imparare a "cavalcare" entrambi, proprio come un tappo di sughero si adatta alla cresta e al solco dell'onda.
La saggezza consiste nell'anticipazione delle conseguenze.
La più gran pazzia dell'uomo è il riputarsi savio.