Chi legge sa molto; chi osserva sa molto di più.— Aristotele
Chi legge sa molto; chi osserva sa molto di più.
Tutte le azioni umane hanno una o più di queste sette cause: caso, natura, costrizione, abitudine, ragione, passione e desiderio.
Platone è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica.
Non bisogna dar retta a coloro che consigliano all'uomo perché è mortale di limitarsi a pensare cose umane e mortali; anzi, al contrario, per quanto è possibile, bisogna comportarsi da immortali e far di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in noi.
Un'assurdità plausibile è sempre migliore di una possibilità che non convince.
L'amicizia è un'anima sola, che vive in più corpi.
L'uomo di poco sapere invecchia come un bove. Crescono le sue carni, ma non cresce la saggezza.
Il sapere e la ragione parlano, l'ignoranza e il torto urlano.
Se l'individuo non può sapere niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più?
Invidieranno il tuo successo, la tua salute, la tua intelligenza, il tuo aspetto, la tua condizione sociale, ma raramente il tuo sapere.
Sii servo del sapere, se vuoi essere veramente libero.
Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte.
Quel che insegna Google è che c'è oggi una parte enorme di umani per la quale, ogni giorno, il sapere che conta è quello in grado di entrare in sequenza con tutti gli altri saperi.
Noi crediamo di sapere qualcosa delle cose stesse, quando parliamo di alberi, colori, neve e fiori e tuttavia non disponiamo che di metafore delle cose, che non esprimono in nessun modo le essenze originarie.
Sapere, a volte sconcerta e spesso sconsiglia.