Viaggiare - ti lascia senza parole, poi ti trasforma in un narratore.
Viaggiare – ti lascia senza parole, poi ti trasforma in un narratore.
Deve essere l'andare, non l'arrivarci, quello che è buono.
La mia casa continuerà a viaggiare su due gambe e i miei sogni non avranno frontiere.
Per il nomade il movimento è moralità. Senza movimento i suoi animali morirebbero.
I viaggi sono legati al superamento delle frontiere, ma che per frontiere si devono intendere anche le frontiere della mente.
Partire, è un po' morire, è morire rispetto a ciò che si ama: si lascia un frammento di se stessi in ogni ora e in ogni luogo.
Viaggiare! Perdere paesi! Essere altro costantemente perché l'anima non abbia radici! Andare avanti, inseguire l'assenza di avere un fine e dell'ansia di raggiungerlo.
Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!
Quelle cose per conoscere le quali ci mettiamo in cammino e attraversiamo il mare, se sono poste sotto i nostri occhi non ce ne curiamo.
Diversivo, distrazione, fantasia, cambiamenti di moda, di cibo, amore e paesaggio. Ne abbiamo bisogno come dell'aria che respiriamo.
Quando non ho voglia di disegnare ho voglia di scrivere, quando non ho voglia di scrivere e non ho voglia di disegnare ho voglia di viaggiare.