Visse d'arte. Morì di fame.
Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere.
L'uomo cercava lo stile, l'animale lo aveva.
Molti diritti sono doveri ben mascherati.
Amava l'umanità, ma non sopportava il vicino di sopra.
La letteratura ironica ha un carattere sostanziale: prende tutto sul serio.
L'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove perfino l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e dell'autoinganno.
L'arte è una passione.
L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità.
Se è arte non può essere popolare e se è popolare non può essere arte.
È solo il battitore d'asta che può ammirare egualmente e imparzialmente tutte le scuole d'arte.
In arte vale un solo argomento, quello che non si può spiegare.
L'arte è l'immagine allegorica della creazione.
L'amore e l'arte non abbracciano ciò che è bello, ma ciò che grazie al loro abbraccio diventa bello.
La diversità di opinioni intorno a un'opera d'arte dimostra che l'opera è nuova, complessa e vitale.
Le arti, quando sono sane, sono succinte.