L'arte è il trionfo sul caos.
La nostra piccola esistenza è racchiusa in un sonno.
Gli amanti, in particolare gli amanti clandestini, posseggono le cose dei loro spasimanti con un'autorità che è sconosciuta nel sacro vincolo del matrimonio.
Perché amava tanto i temporali, perché lo eccitava il rumore delle porte spalancate dal vento e delle folate di pioggia che spazzavano violentemente le scale di casa?
Perché le prime note cristalline di un vento di tempesta avevano per lui il suono inconfondibile delle buone notizie, dell'allegria, della lieta novella?
Uno degli uffici dell'arte è convogliare i rimpianti ed i rimorsi.
Per lavorare, per creare serenamente un'opera, una grande opera, bisognerebbe non vedere nessuno, non interessarsi a nessuno, non amare nessuno, ma allora per quale ragione fare un'opera?
L'unico modo di incoraggiare l'arte è quello di scoraggiarla.
In arte le buone intenzioni non hanno il minimo valore. Tutta l'arte peggiore è il risultato di buone intenzioni.
L'arte non ci insegna nulla, salvo il significato della vita.
Le opere d'arte sono di una solitudine infinita, e nulla può raggiungerle meno della critica.
L'arte è lunga, e il tempo vola.
Correre è un arte, ma correre con passione è la vera arte.
L'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove perfino l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e dell'autoinganno.
L'arte è una tregua spirituale e immateriale dalle difficoltà della vita.