La differenza tra l'arte e la vita è che l'arte è più sopportabile.
Dovevamo mangiare. E mangiare e rimangiare. Eravamo tutti disgustosi, condannati ai nostri compitini sporchi. Mangiare, scoreggiare, grattarci, sorridere e santificare le feste.
È impossibile scrivere in pace se quello che si scrive vale qualcosa.
Tutti ci s'adatta alle circostanze e certe cose accrescono la tua esperienza, anche se magari non si tratta di saggezza.
Lo stile è importante. Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve.
L'uomo è vittima di un ambiente che non tiene conto della sua anima.
Dal punto di vista della forma il prototipo delle arti è l'arte del musicista. Dal punto di vista del sentimento l'arte drammatica è il prototipo.
L'arte rispecchia lo spettatore, non la vita.
In arte l'economia è sempre bellezza.
Sistemate la vostra scrivania nell'angolo e tutte le volte che vi sedete lì a scrivere, ricordate a voi stessi perché non è al centro della stanza. La vita non è un supporto dell'arte. È il contrario.
Le opere d'arte sono di una solitudine infinita, e nulla può raggiungerle meno della critica.
Le uniche persone che dovrebbero interessarsi all'arte (o alle varie arti) sono quelle che la praticano o lo hanno fatto o aspirano a farlo. L'idea di un "pubblico" è completamente sbagliata. Il pubblico di un artista è fatto dai suoi pari.
Davanti a un'opera d'arte bisogna comportarsi come di fronte a un principe, e mai prendere la parola per primi. Altrimenti, si rischia di sentire soltanto la propria voce.
Non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare.
L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.
L'arte moderna non è altro che l'espressione degli ideali dell'epoca in cui viviamo.