Credere in Dio è più logico e scientifico che credere nel nulla.
Né la scienza né la logica permettono di concludere che Dio non esiste. Nessun ateo può quindi illudersi di essere più logico e più scientifico di colui che crede. Chi sceglie l'ateismo fa quindi un atto di fede: nel nulla. Credere in Dio è più logico e più scientifico che credere nel nulla.
Fede e Ragione sono i due pilastri sui quali costruire un mondo in cui tutti gli uomini possano veramente sentirsi fratelli, qualunque sia il colore della loro pelle e la geografia dei luoghi in cui sono nati.
Le industrie che producono ordigni di guerra e i laboratori che studiano e progettano strumenti portatori di stragi non sono frutto del progresso scientifico. Essi nascono dal connubio tra potere politico, cultura dell'odio e tecnologia di morte.
La scienza si presenta oggi, alla cultura del nostro tempo, come il baluardo più potente per corroborare di verità quella fede galileiana nella natura, quale portatrice delle impronte del creatore.
La fede è speranza. L'uomo che abbandona questa speranza non è un uomo, è un disperato.
Colui che crede in se stesso vive coi piedi fortemente poggiati sulle nuvole.
Poca gente è degna di non credere a niente.
Tutto è possibile per chi crede.
Non credete a nulla di quanto sentito dire e non credete che alla metà di ciò che vedete.
Ci sono due categorie di uomini: i giusti che si credono peccatori, e i peccatori che si credono giusti.
Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie.
Alcuni affermano di credere tutto quello che la Chiesa crede, ma poi non sanno che cosa la Chiesa crede e quindi è come se non credessero.
Prima dell'effetto si crede a cause diverse da quelle cui si crede dopo l'effetto.
Io credo in Dio. Il problema è che credo a tutti.
Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile.