Credere in Dio è più logico e scientifico che credere nel nulla.
Una costruzione rigorosa si definisce coerentemente logica se essa non porta a due conclusioni contraddittorie: come dire, a un teorema e alla negazione dello stesso teorema.
La fede è inestirpabile. È fuori discussione che la fede sia inestirpabile. Basta vedere come nei regimi dispotici nessuno riesca a cancellare l'uomo che prega.
Un'opera d'Arte è punto di arrivo: nessuno potrà mai migliorare la Pietà di Michelangelo. Essa è una realtà legata totalmente al suo autore. Una scoperta scientifica è invece sempre migliorabile.
Le industrie che producono ordigni di guerra e i laboratori che studiano e progettano strumenti portatori di stragi non sono frutto del progresso scientifico. Essi nascono dal connubio tra potere politico, cultura dell'odio e tecnologia di morte.
Io credo in Dio. Il problema è che credo a tutti.
Ognuno è incline a credere in ciò che desidera, da un biglietto della lotteria a un passaporto per il paradiso.
Per credere è d'uopo voler credere.
Una religione è viva soltanto prima che vengano elaborati i dogmi. Si crede davvero soltanto finché si ignora a che cosa esattamente si deve credere.
Quando si crede bisognerebbe lottare per non ridurre Dio a un piccolo idolo domestico.
Noi abbiamo bisogno di credere.
Credo in tutto finche' non è provato il contrario.
No, non fa male credere, fa molto male credere male.
L'uomo può credere all'impossibile, non crederà mai all'improbabile.
Alcuni affermano di credere tutto quello che la Chiesa crede, ma poi non sanno che cosa la Chiesa crede e quindi è come se non credessero.