L'uomo è l'oggetto più misterioso e sconcertante scoperto dalla scienza.
Il carattere umano è come una bilancia: in un piatto è la moderazione, e nell'altro l'audacia. Il timido moderato e l'audace indiscreto sono bilance con un braccio solo, spazzatura inutile.
L'uomo non deve seguire ciecamente un percorso perfettamente definito.
L'orizzonte è negli occhi e non nella realtà.
Non nuoce al mistero svelarne una piccola parte. Perché la verità è molto più grandiosa di quanto qualunque artista del passato abbia potuto immaginare. Perché i poeti di oggi non ne parlano?
Il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C'è sempre più mistero.
L'intima natura delle cose ama nascondersi.
Una cosa che si chiarisce smette di interessarci. Che cosa intendeva quel dio che suggerì: "Conosci te stesso!"? Intendeva forse: "Smettila di importare a te stesso! Diventa obiettivo!"? E Socrate? E l''essere umano scientifico'?.
Il mistero è meno inquietante del fatuo tentativo di eliminarlo attraverso spiegazioni stupide.
È un enigma che sempre si rinnova: le grandi opere sono forme visive che raggiungono in noi l'evidenza di un'adeguatezza senza tempo.
Forse per poter capire l'umanità, dobbiamo guardare alla parola stessa. Umanità. Sostanzialmente, è composta da due parole - 'uma' e 'nità'. Cosa significano queste due parole? È un mistero, ed ecco perché lo è anche l'umanità.
Quando non si crede più ai misteri, si è morti.
Siamo soliti seguire il misticismo, perché sappiamo dove conduce, ma nel caso in cui ci conduce lontano, la via diventa mistica, oscura e misteriosa.
Io non mi meraviglio affatto quando il gatto fa qualcosa di misterioso, mi meraviglio quando fa cose normali.