La burocrazia sta alla politica come il mistero alla religione.
Il lavoro garantito per chi non ha voglia di lavorare è un delitto perché i ragazzi che vogliono, e non possono, restano a casa.
Se non avessi avuto mio padre avrei fatto l'operaio. Bisogna tenere in piedi lo Stato sociale, abolire le lobby, gli egoismi organizzati. Senza altruismo si muore.
Noi italiani siamo l'uno per cento del pianeta. Una pulce. Ma per una serie di circostanze siamo considerati i più "fighi". Gli stranieri ci disistimano come senso civico, ma adorano la nostra qualità della vita. Quindi bisogna esportare bellezza: agroalimentare, moda e design, industria manifatturiera di precisione, arte e cultura.
Al politico si chiede di stare in piedi, lui vuole sedersi, e ci si aspetta che menta.
Penso che politica e morale abbiano fondamenti distinti. I loro territori confinano ma non coincidono. Spesso addirittura morale e politica confliggono e si scontrano.
Tutti possono commettere degli errori e darne la colpa agli altri: ciò è fare politica.
In politica i saggi non fanno conquiste; la stessa massima vale in amore.
La politica dovrebbe rappresentare interessi, interpretare ideali, colmare il divario tra sogno e realtà; non può essere fatta solo sottolineando i vizi del proprio avversario.
La pubblica opinione è profondamente sconcertata dal protrarsi dei contrasti, degli equivoci e del clima di reciproca sospettosità tra la magistratura da un lato e le forze politiche dall'altro.
In politica nulla accade a caso.
La casta politica, una volta che sei dentro, ti permette quasi sempre di campare tutta la vita. Un po' in Parlamento, un po' nei consigli di amministrazione, un po' ai vertici delle municipalizzate, un po' nelle segreterie. Basta un po' di elasticità.
Il potere politico di una Rete TV non sta solo e tanto nell'informazione direttamente politica, ma nella cultura che diffonde col suo intero palinsesto.
È sorprendente quanto possano essere saggi gli statisti, quando hanno dieci anni di ritardo.