Vanità: Il tributo di un imbecille ai meriti dell'asino più prossimo.
Diplomazia. L'arte patriottica di mentire per il proprio paese.
Storia. Resoconto per lo più falso di eventi per lo più irrilevanti provocati da sovrani per lo più mascalzoni e da soldati per lo più folli.
Non ci sono vecchi felici: ci sono solamente vecchi rassegnati.
Pessimismo (s.m.). Atteggiamento filosofico imposto, a dispetto delle più radicate convinzioni, dalla scoraggiante prevalenza degli ottimisti con le loro speranze da spaventapasseri e i loro stolidi, esasperanti sorrisi.
Un conoscente è una persona che conosciamo abbastanza da ottenerne del denaro in prestito, ma non abbastanza da prestargliene.
L'ambizione non è che una semplice vanità passata di grado.
Non c'è modestia senza vanità.
Per l'uomo lo specchio serve solo alla sua vanità; la donna ne ha bisogno per assicurarsi della propria personalità.
Lo schiavo ha la propria vanità, non vuole obbedire che al più grande dei despoti.
Non si confonda la vanità, che è bisogno e ricerca della stima altrui, con la fierezza, semplice manifestazione della propria autostima.
La vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.
La vanità della donna è un istrumento che anche un imbecille può suonare a piacere.
Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?
Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi.
Vanità. Tributo di uno stupido al merito del somaro che gli è più vicino.