Vanità. Tributo di uno stupido al merito del somaro che gli è più vicino.
Linguista. Persona che sa teorizzare sulle lingue degli altri assai più di quanto sappia usare la sua.
Pazienza. Forma minore di disperazione, travestita da nobile virtù.
Gentile: Esperto nell'arte e nella pratica della dissimulazione.
Redenzione. Particolare dottrina che costituisce uno dei misteri fondamentali della nostra santa religione; chi ha fede in essa non perirà mai e avrà una vita eterna per cercare di capirla.
Confessione. Sacramento per cui il sacerdote si dispone a perdonare i peccati grossi in cambio del piacere di sentirsi raccontare quelli piccoli.
Sotto alle più belle azioni ci è la vanità, come sotto a' più bei ricami ci è lo spago.
Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia.
Credilo fermamente: tutto è vanità quello che non conduce a santità.
Per l'uomo lo specchio serve solo alla sua vanità; la donna ne ha bisogno per assicurarsi della propria personalità.
La generosità spesso non è altro che la vanità del donare.
La vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.
L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
Umanità vanitosa, che, non potendo della virtù, ti glorii del vizio!
La frivola vanità, cormorano insaziabile, non esita a pascersi di sé stessa.
Che animale vorace è la vanità! Si nutre sia del successo che dell'insuccesso, della fortuna come della disgrazia, dell'amore come dell'odio, e in caso di necessità riesce a vivere del proprio grasso, diventando anzi ancora più grassa.