Ama chi piange. Ricordati che le lagrime sono il battesimo della virtù.
Cerca la solitudine: in essa troverai te stessa, e alla natura leverai l'immenso inno dell'amore.
Carne della femmina che sei? Tutto passa, e tu, corpo, imputridisci; dopo la giovinezza, nessun piacere; dopo la morte, nessuna vita!
Oggi mi sentii poeta. Meditai una poesia, I morti, i morti all'ospedale e i morti in battaglia - i morti d'amore - i morti in campagna....
L'arte è la grande arpa a innumeri corde, l'arpa del cuore, cui corrispondono i suoni del creato: è l'immenso prisma che svela i colori della luce. Fremano adunque le note al tocco il più santo: brillino le iridi al raggio di sole il più puro.
Conviene alle donne di piangere, ma agli uomini di ricordare.
Non v'è in terra virtù senza pianto.
Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime.
Le lacrime consumano il cuore di pietra e rivelano il cuore di carne.
La più stupida esagerazione è quella delle lacrime. È seccante come un rubinetto che non si chiude.
Gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante.
Le lacrime che guariscono sono anche le lacrime che scottano e feriscono.
Non vi sono lacrime così perfide come quelle di cui lei fingerà di risparmiarti la vista.
Le nostre lacrime manifestano sempre la qualità del nostro essere.
Noi continuiamo ad asciugare le lacrime anche se sappiamo che l'uomo continuerà a piangere. Ma un giorno ogni dolore sarà consumato e ogni lacrima sarà asciugata.