Conviene alle donne di piangere, ma agli uomini di ricordare.
Il valore non serve a nulla, la sorte domina su tutto, e i più coraggiosi spesso cadono per mano dei codardi.
La fortuna lo ha favorito... facendolo morire in un momento opportuno.
Noi vediamo molti che stanno combattendo contro le avversità che sono felici, e molti sebbene abbondino nella ricchezza, che sono disperati.
I benefici sono graditi finché possono essere ricambiati, quando sono troppo grandi, invece di gratitudine generano odio.
La più ingiusta condizione delle guerre sta in questo, che tutti si attribuiscono il merito delle imprese andate bene, mentre le sconfitte sono sempre imputate a uno solo.
Nessuna lacrima nello scrittore, nessuna lacrima nel lettore.
Le lacrime sono la preghiera del cuore.
Se alle nostre lacrime non porrà termine la ragione, non lo porrà la fortuna.
Le nostre lacrime manifestano sempre la qualità del nostro essere.
Non è indegno dell'uomo piangere.
Il pianto è una naturale conseguenza del dolore.
Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime.
Le lacrime delle donne sono il condimento della loro malizia.
Le lacrime distruggono il nostro essere artificiale e ci rivelano ciò che siamo.
Il piangere si addice solo o ai seduttori che vogliono conquistare con le frasi l'incauta vanità delle donne, o ai sognatori.