Nel giornalismo c'è questo di buono: ciò che è scritto oggi è dimenticato domani.— Alfred Capus
Nel giornalismo c'è questo di buono: ciò che è scritto oggi è dimenticato domani.
Lo sfruttamento degli imbecilli? Ma gli imbecilli sono sempre stati sfruttati; come è giusto. Il giorno che si smettesse di sfruttarli trionferebbero, e il mondo sarebbe perduto.
Certe donne preferiscono non far soffrire molti uomini contemporaneamente, e si concentrano invece su uno solo: sono le donne fedeli.
Se tutte le persone fossero sagge e buone, non succederebbe niente e la terra sembrerebbe inabitabile.
Il primo dell'anno: giorno straziante quando non si ha famiglia, odioso quando la si ha.
Bisogna imparare a stare da soli: senza telefonino, senza computer, senza musica, senza televisione, senza messaggini, senza giornali e riviste, almeno per un'ora o qualche ora al giorno. Imparare a pensare, da soli.
Il giornalista può essere fazioso, il giornalismo non lo è mai.
Il giornalismo dovrebbe essere testimonianza e distacco, ma quando racconti storie emotivamente forti è difficile non restarne coinvolti.
Come diceva Orson Welles, per avere materiale sempre nuovo basta affidarsi alla cronaca.
I buoni giornalisti scrivono ciò che pensano; i migliori quello che dovrebbero pensare i loro lettori.
Il giornalismo è un mestiere che amo, quindi anche i sacrifici mi sembrano tollerabili.
La gente vede tutto attraverso il proprio giornale, né potrebbe fare altrimenti dal momento che non conosce direttamente né gli uomini né i fatti di cui parla.
Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
Io non amo la stampa. Non ho simpatia per la superficialità ed inesattezza.
Una sola frase basterà a descrivere l'uomo moderno: egli fornicava e leggeva i giornali.