Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
La diplomazia è una partita a scacchi in cui si dà scacco matto ai popoli.
Tutte le più grosse bestialità avvengono di mattina: l'uomo si dovrebbe svegliare solo quando terminato l'orario d'ufficio.
Che tortura, questa vita in società! Capita che uno sia così premuroso da offrirmi del fuoco e allora, per essere premuroso con lui, mi devo tirar fuori di tasca una sigaretta.
Per me è un enigma come un teologo possa venir lodato perché, dopo lunghi sforzi, è arrivato a non credere più ai dogmi. Mentre mi è sempre sembrato che meritasse un vero riconoscimento, come per un atto di eroismo, l'impresa di coloro che, dopo lunghi sforzi, sono giunti a credere ai dogmi.
Un aforisma non si può dettare su nessuna macchina da scrivere. Ci vorrebbe troppo tempo.
Quando il presidente del Consiglio dona a un giornalista un orologio Cartier il giornalista lo accetta, il giornalista medesimo tende poi spontaneamente alla bontà.
Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera.
Sento un profondo disgusto per i giornali, ossia per l'effimero, per il transitorio, per quanto oggi è importante ma domani non lo sarà più.
Lei si preoccupa di quello che pensa la gente? Su questo argomento posso illuminarla, io sono un'autorità su come far pensare la gente. Ci sono i giornali per esempio, sono proprietario di molti giornali da New York a San Francisco.
I giornali arrivavano con tale ritardo che, più che notizie, portavano storia.
Ah, il giornalismo obiettivo! Quante fregature abbiamo dato al lettore sventolando questa bandiera fantasma.
Il giornale è la conserva del giorno.
Il giornalismo di agenzia è quello forse più vero e divertente, quello dove vivi a contatto diretto con la fonte e dove scopri la bellezza della Notizia.
Provo ripugnanza per questo modo di fare giornalismo.
I giornalisti dicono una cosa che sanno che non è vera, nella speranza che se continueranno a dirla abbastanza a lungo sarà vera.