Vai e prova a confutare la morte: la morte confuterà te, ed è tutto!
Senza il senso della propria dignità, senza il rispetto verso se stessi, e nell'aristocratico questi sentimenti sono molto sviluppati, non ci può essere un solido fondamento per il bene sociale... le bien public... l'edificio sociale.
Sì, prova un po' a negare la morte. È lei che ti nega, e basta!
Nel mentre che vive, l'uomo non ha sentimento della propria vita; deve passare un po' di tempo perché essa, al pari di un suono, gli si renda udibile.
Il nichilista non s'inchina davanti all'autorità di nessuno e non accetta nessun principio, anche se si tratta di un principio cui tutti obbediscono.
Il tempo (si sa) a volte vola come un uccello, a volte striscia come un verme: ma l'uomo sta particolarmente bene quando non si accorge nemmeno se passa veloce o lento.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
La salute non ha mai prodotto niente. L'infelicità è un dono. Io mangio solo per nutrire il dolore. La preparazione alla morte dura una vita intera.
Morte è quanto vediamo stando svegli, sonno quanto vediamo dormendo.
La nostra morte non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella giovane generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull'albero della vita.
Ogni morte d'uomo mi diminuisce, perché io partecipo all'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona anche per te.
Vivere significa nascere a ogni istante. La morte subentra quando il processo della nascita cessa.
Soltanto quando siamo maturi per morire intravediamo come avremmo dovuto vivere.
Il gambero arrossisce dopo la morte. Che finezza esemplare, in una vittima!
La vita è una grande sorpresa. Non vedo perché la morte non potrebbe esserne una anche più grande.
Tutti dicono "Che disgrazia dover morire": strana lagnanza da parte di gente che ha dovuto vivere.