Vai e prova a confutare la morte: la morte confuterà te, ed è tutto!
Il nichilista non s'inchina davanti all'autorità di nessuno e non accetta nessun principio, anche se si tratta di un principio cui tutti obbediscono.
Sì, prova un po' a negare la morte. È lei che ti nega, e basta!
Nel mentre che vive, l'uomo non ha sentimento della propria vita; deve passare un po' di tempo perché essa, al pari di un suono, gli si renda udibile.
La morte è come un pescatore che pigli il pesce nella rete e per un po' lo lascia in acqua; il pesce nuota ancora, ma ha tutt'intorno la rete, e il pescatore lo tirerà su, quando gli sembrerà opportuno.
Senza il senso della propria dignità, senza il rispetto verso se stessi, e nell'aristocratico questi sentimenti sono molto sviluppati, non ci può essere un solido fondamento per il bene sociale... le bien public... l'edificio sociale.
O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo a la grande madre antica, E il nome nostro a pena si ritrova.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio.
Qualcuno va incontro alla morte pieno d'ira: solo chi vi si è preparato a lungo, ne accoglie lieto l'arrivo.
A volte penso che sarebbe meglio evitare la vecchiaia e morire giovane. Ma vorrebbe dire non completare la propria vita, non riuscire a conoscersi completamente.
Il pensiero della morte ci inganna, perché ci fa dimenticare di vivere.
Poi c'hai del sangue mio sete si ardente, E perchi'io mora, o Morte acerba e ria, Sei mossa per ferir la donna mia, Col velenoso stral fiero e pungente.
La morte! quel tipo vero dell'uguaglianza che distrugge inesorabilmente ogni superiorità mondana e confonde in un ammasso di putredine gli avanzi dell'imperante e del mendico! la morte deve stupire di tanta differenza fra i funerali del povero e quelli del ricco!
La morte dei giovani è un naufragio. La morte dei vecchi è un approdare al porto.
Per gli uomini buoni la morte è preferibile a una cattiva fama: l'una, infatti, è la fine della vita, mentre l'altra è una malattia per la vita.