All'inferno ci va chi ci crede.
Fare oggi un romanzo tradizionale ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat.
Il sonno della ragione produce ministri.
Niente di peggio che lavorare a orario fisso: si produce scrittura burocratica.
Se nel rock bisogna drogarsi tanto per arrivare a canzoni come quelle di Jimi Hendrix e Janis Joplin, Wagner e Brahms che cosa avrebbero dovuto fare? Mettersi un dito nel didietro?
L'inferno è lastricato di buone intenzioni.
Senza il purgatorio e l'inferno, il buon Dio non sarebbe che un povero re.
Al niente preferisco l'inferno, se non altro per la conversazione.
L'inferno di cui parla la teologia non è peggiore di quello che noi creiamo a noi stessi in questo mondo formando in modo sbagliato il nostro carattere.
L'invenzione dell'inferno è la cosa più orrenda, ed è difficile concepire come, dopo questa invenzione, ci si possa ancora aspettare qualcosa di buono dagli uomini.
L'inferno è una città molto simile a Londra: una città popolosa e fumosa.
Il mondo che abitiamo è l'inferno temperato dal nulla, dove l'uomo, che rifiuta di conoscere sé stesso, preferisce immolarsi.
Se stai attraversando l'inferno, fallo a testa alta.
Anche Iddio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni, non di cattive.