Il lusso va benissimo, purché sfrenato.
Fare oggi un romanzo tradizionale ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat.
All'inferno ci va chi ci crede.
Niente di peggio che lavorare a orario fisso: si produce scrittura burocratica.
Per quel che riguarda la leggerezza non ho certo dovuto aspettare Italo Calvino per scoprirla. Prima di lui se si era sospettati, anche giustamente, di leggerezza si veniva biasimati molto: poi è arrivato Calvino e in un colpo solo l'ha redenta, come per magia.
Il lusso è un'esigenza che comincia dove la necessità finisce.
Il lusso è una virtù nobile, che non va confusa con il comfort.
La legge del lusso non è aggiungere, ma togliere.
Nella società opulenta non si può fare nessuna valida distinzione tra i lussi e le necessità.
Restituire è il nuovo lusso.
A mitigare la miseria umana, il mezzo più efficace sarebbe la diminuzione, anzi l'abolizione, del lusso.
Dammi i lussi della vita e farò volentieri a meno delle cose necessarie.
La più triste delle cose che posso immaginare è essere abituati al lusso.
Il lusso non è il contrario della povertà, ma della volgarità.