L'arte di amare è per gran parte arte della persistenza.
Le regole fondamentali per raggiungere la felicità sono queste: non maledirsi o disprezzarsi e non essere arrabbiati contro gli altri o contro l'universo. Questi rappresentano i due ostacoli principali.
Felicità è scegliersi certi fini, fare certi propositi e lottare per ottenerli e realizzarli, senza lamentarsi o deprimersi se poi non possono essere raggiunti. Si può anche dire che la felicità è avere dei valori e degli ideali e sforzarsi di seguirli.
I migliori anni della tua vita sono quelli nei quali tu decidi che i tuoi problemi hanno a che vedere con te. Non accusi tua madre, la società o il presidente. Ti rendi conto che puoi controllare il tuo destino.
La capacità e la costanza sono le armi della debolezza.
Noi impariamo ogni giorno qualcosa, e molte volte è ciò che abbiamo imparato il giorno prima che era sbagliato.
Con la costanza e con la perseveranza si arriva tutti ai grandi risultati attesi, che corrispondono non tanto alle vittorie in sé, quanto piuttosto alla progressiva scoperta dei nostri limiti.
Ecco il mio motto: progresso costante. Se Dio avesse voluto che l'uomo indietreggiasse, gli avrebbe messo un occhio dietro la testa. Noi guardiamo sempre dalla parte dell'aurora, del bocciolo, della nascita.
Il problema della vita è quello di migliorare ininterrottamente, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Credo che il lavoro dell'erba non sia da meno di quello delle stelle nel loro cammino.
I tre criteri di un'opera d'arte: armonia, intensità, continuità.
L'eccellenza è il risultato graduale dello sforzo costante di far meglio.
Rimuginano sul passato e su quanta paura hanno avuto. Rimuginano sul futuro e su quanta paura possono avere. Rimuginano sempre.
Se siete costanti nella preghiera quotidiana e nella partecipazione domenicale alla Messa, il vostro amore per Gesù crescerà. E il vostro cuore conoscerà la gioia e la pace profonda, quali il mondo non sarà in grado di dare.