Il rifiuto aggressivo, ostinato del sistema. L'aforisma, ormai.
L'uomo è l'unica creatura che rifiuti di essere quello che è.
Ci sono negli uomini più cose da ammirare che da disprezzare.
Se c'è un peccato contro la vita, non è tanto disperarne, quanto sperare in un'altra vita, e sottrarsi all'implacabile grandezza di questa.
L'avvenire è la sola trascendenza degli uomini senza Dio.
Che cos'è la felicità se non il sincero accordo tra un uomo e la vita che conduce?
Per scrivere aforismi occorre esperienza, saggezza. Senza aver saggiato, pesato le cose e gli uomini, non può esistere pensiero aforistico.
Scrivere aforismi è da grande signore, come è da grande signore regalare bottiglie di vino; sarebbe da contadino regalare una botte.
Frase rubata al tempo, all'incalzare della vita. Un aforisma segna un'emozione, una visione, una nascita, un gioco. Sempre un aforisma farà da epitaffio ad una morte.
Un aforisma non è mai un frammento. Che bel frammento può essere un romanzo di 880 pagine!
Un buon aforisma è la saggezza di un intero libro in una frase.
L'aforisma è il potere che limita e rinchiude. Forma che ha forma di orizzonte, che è il proprio orizzonte. Da qui si vede anche in che cosa sia attraente, sempre ritratta in se stessa, con qualcosa di cupo, di concentrato, di oscuramente violento che la fa rassomigliare al delitto di Sade.
È proprio dell'aforisma enunciare verità che sembrano menzogne e menzogne che sembrano verità.
Un aforisma è qualcosa che risparmia allo scrittore un saggio esplicativo, ma che, proprio per questo, provoca nel lettore il massimo shock.
Un buon aforisma è un frammento del mondo, non il frammento di una visione del mondo.
Aforisma. Saggezza predigerita.