La disgrazia più grande non è non essere amati, ma non amare.
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Non essere più ascoltati: questa è la cosa terribile quando si diventa vecchi.
Hai notato che solo la morte ci ridesta i sentimenti? Ma lo sai perché siamo sempre più giusti e generosi con i morti? È semplice. Verso di loro non ci sono obblighi. Se un obbligo ci fosse, sarebbe quello della memoria, e noi abbiamo la memoria corta.
Lei sa che cos'è il fascino: un modo di sentirsi rispondere di sì senza aver fatto chiaramente nessuna domanda.
L'inferno è il paradiso più la morte.
Il più disgraziato degli uomini è colui che non sa sopportar la disgrazia.
La peggior disgrazia può darci modo di esercitare la nostra migliore virtù. In ciò può essere ancora una fortuna.
Niente è così stupido ed infelice quanto attendersi una disgrazia. Che follia, anticiparsi il male prima che questo capiti!
Il modo più facile di sopportare una disgrazia è vedere un nemico stare peggio.
Le disgrazie e le gioie sono sempre dietro l'angolo.
Una disgrazia tutti sanno cos'è. È una cosa che lascia senza difesa.
È incredibile con quanta prontezza e buona grazia ci rassegniamo alle disgrazie altrui.
Quando una disgrazia è accaduta e non si può più mutare, non ci si dovrebbe permettere neanche il pensiero che le cose potevano andare diversamente o addirittura essere evitate: esso infatti aumenta il dolore fino a renderlo intollerabile.
Nelle disgrazie gli uomini invecchiano presto.
Le disgrazie degli altri ci impressionano tanto perché potrebbero capitare anche a noi.