La filosofia è la forma contemporanea della mancanza di pudore.
Che abiezione, che schifo, che senso di vomito sentirci crescere dentro quella stessa viltà e quell'impotenza che abbiamo disprezzato negli altri.
Il bisogno di aver ragione: segno di spirito volgare.
La nostra sola giustificazione, se ne abbiamo una, è di parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo.
Il mondo è bello, e fuori di esso non c'è salvezza.
L'arte contesta il reale, ma non vi si sottrae.
A rigore la filosofia è nostalgia, il desiderio di trovarsi dappertutto come a casa propria.
Sono attratto dalla filosofia indù, il cui proposito essenziale è il superamento dell'io; eppure tutto quello che faccio e tutto quello che penso è solo io e disgrazie dell'io.
Filosofia non è altro che amistanza a sapienza.
La filosofia è una battaglia contro l'inganno della nostra intelligenza per mezzo del significato del linguaggio.
La filosofia non è un "sapere", ma un "atteggiamento". L'atteggiamento di chi non smette di fare domande e di porre in questione tutte le risposte che sembrano definitive.
Ridersela della filosofia significa filosofare per davvero.
La filosofia è propriamente nostalgia, il desiderio di trovarsi dappertutto come a casa propria.
La filosofia è ontologia universale e fenomenologica.
Conoscere la storia della filosofia significa sapere che i più grandi pensatori della Storia, i profeti delle tribù e delle nazioni, sono stati ottimisti. La crescita della filosofia è la storia della vita spirituale dell'uomo.
Per molti uomini i filosofi sono moleste falene, che li disturbano nel sonno.