Ridersela della filosofia significa filosofare per davvero.
I re dispongono del loro regno, ma i papi non possono disporre del proprio.
Preferisco un inferno intelligente a un paradiso stupido.
Mai si fa il male così a fondo e così allegramente quando lo si fa per obbligo di coscienza.
Pongo come un dato di fatto che se tutti gli uomini sapessero ciò che gli altri dicono di loro, non ci sarebbero che quattro amici nel mondo.
La consuetudine è una seconda natura che distrugge la prima.
Si riconosce un filosofo dal rifuggire tre cose abbaglianti e chiassose: la gloria, i principi e le donne: e con ciò non è detto che non siano queste a venire da lui.
L'arte di trovare cattive ragioni a ciò che si crede in virtù di altre cattive ragioni; questo è la filosofia.
La scienza è quel che sappiamo e la filosofia è quel che non sappiamo. È una definizione semplice e per questa ragione le domande si trasferiscono dalla filosofia alla scienza, man mano che il sapere progredisce.
La via d'uscita per la filosofia è in un tal quale "storicismo" e nella "critica della cultura".
La migliore filosofia, relativamente alla gente, è di fondere nei suoi confronti il sarcasmo dell'allegria con l'indulgenza del disprezzo.
Se i filosofi vogliono chiamare spettri le cose che ignoriamo, io non avrò nulla in contrario, perché vi è un'infinità di cose che mi sono nascoste.
Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un'arte e non una scienza.
I primi due requisiti del filosofare sono questi: prima di tutto che si abbia il coraggio di non serbare nel proprio cuore alcuna domanda e, in secondo luogo, che si porti a chiara coscienza tutto ciò che si capisce da sé per concepirlo come problema.
Sono attratto dalla filosofia indù, il cui proposito essenziale è il superamento dell'io; eppure tutto quello che faccio e tutto quello che penso è solo io e disgrazie dell'io.
Tutta la filosofia è «critica del linguaggio».