Cultura: l'urlo degli uomini in faccia al loro destino.
Non essere amati è solo sfortuna; non sapere amare è una tragedia.
La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente.
La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza.
L'assurdo è essenzialmente un divorzio, che non consiste nell'uno o nell'altro degli elementi comparati, ma nasce dal loro confronto.
L'autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore.
Cultura non è leggere molto, né sapere molto: è conoscere molto.
La cultura è un ornamento nella buona sorte, un rifugio nell'avversa.
Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno.
La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso.
L'uomo colto è colui che sa trovare un significato bello alle cose belle. Per lui la speranza è un fatto reale.
Parlare di cultura è sempre stato contro la cultura. Il denominatore comune "cultura" contiene già virtualmente la presa di possesso, l'incasellamento, la classificazione, che assume la cultura nel regno dell'amministrazione.
Chi si dedica a letture occasionali, raramente possiede una cultura molto rigorosa.
Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell'esperienza speciale che è la cultura.
La cultura non è un lusso, è una necessità.
La nostra cultura ci ha resi tutti uguali. Nessuno è più veramente bianco, nero o ricco. Tutti vogliamo lo stesso. Individualmente non siamo niente.