Cultura: l'urlo degli uomini in faccia al loro destino.— Albert Camus
Cultura: l'urlo degli uomini in faccia al loro destino.
Sono un uomo semplice, io. Dev'essere per questo che sono un incompreso.
Aver la forza di scegliere ciò che si preferisce e di attenervisi. Se no è meglio morire.
Una certa continuità nella disperazione può generare la gioia.
C'è un solo problema filosofico veramente serio: il suicidio. Giudicare se la vita vale o non vale la pena di essere vissuta significa rispondere alla questione fondamentale della filosofia.
Insomma, per diventare famosi, basta ammazzare la portinaia.
Cultura. Facile da definire. Tutto quello che non pensiamo sia cultura è cultura.
In un uomo di stato, la cosiddetta cultura è in fin dei conti un lusso inutile.
La disgregazione culturale può seguire alla specializzazione; ed è la disgregazione più radicale di cui una società possa soffrire.
La cultura non è un lusso, è una necessità.
La cosa migliore che un uomo può fare per la propria cultura quando è ricco è cercare di attuare i progetti che aveva quando era povero.
Che la cultura sia la quintessenza di tutto ciò che si è dimenticato è una giusta nozione. Oltrepassato quel punto, la cultura è una malattia e un peso per chi sta intorno alla persona colta.
La nostra cultura ci ha resi tutti uguali. Nessuno è più veramente bianco, nero o ricco. Tutti vogliamo lo stesso. Individualmente non siamo niente.
Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno.
In una cultura abituata da secoli a frazionare ogni cosa al fine di controllarla, può essere sconcertante scoprire che il medium è il messaggio.
La cultura è un elemento stabilizzante, non c'è niente di meglio di un museo, di un'opera di Verdi o di un poeta con tanto di riconoscimenti ufficiali per ricacciare il progresso indietro.